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Nella vita di ognuno di noi può capitare, a un tratto, di avvertire il desiderio di nascondersi nella solitudine e di cominciare, in quel modo, a immaginarsi un futuro prendendo le distanze da tutto e da tutti. È quello che succede al protagonista del romanzo d’esordio di Matteo Giovanardi. Luca si perde e si ritrova più volte in un percorso fatto di scelte, di relazioni e soprattutto di solitudini in cui riscoprirsi. Una lettera è la scintilla che innesca l’esplosione. All’improvviso crollano le impalcature del progetto di vita di un giovane uomo, che rimane disorientato di fronte alle proprie paure, alle passioni abbandonate, alle pulsioni del cuore: tutto quello che credeva di sapere di sé e della propria condizione si azzera.
Per questo decide di trasferirsi in una baita isolata tra le Dolomiti, e lì, in compagnia della natura e di un cane, ripercorre i luoghi e i momenti che hanno determinato la persona che è. Cerca di rimettere in ordine i pezzi del proprio passato e di riconoscere il merito alle persone che più hanno influenzato la sua vita: il padre, da cui ha imparato il valore del sacrificio; la madre, che da hippy spensierata ha saputo, al momento del bisogno, trasformarsi in fondamentale sostegno; l’amico di una vita che lo aiuta a leggere dentro e fuori di sé; Francesca con la quale aveva creato e poi mandato in frantumi i propri sogni; e poi, soprattutto, Christian, conosciuto sui monti, che conduce Luca a porsi liberamente di fronte ai propri desideri indicandogli una nuova via. Elemento caratterizzante del romanzo è la colonna sonora che, a ogni capitolo, canzone dopo canzone, tra l’Emilia e la Seattle degli anni Novanta, dà vita a una narrazione parallela: la musica per Luca è stata spesso l’unico modo che ha avuto, e che ancora gli rimane, per poter esprimere fino in fondo sé stesso e quello che sente.
Le nostre t-shirts sono inzuppate. I capelli sono incollati alla fronte fradici di sudore. Anche il ciuffo di Berto ha perso il suo aplomb e ora scende a coprirgli gli occhi, quasi fino alle labbra. Ci siamo solo noi. Lui ed io. Le nostre vite insieme. La nostra amicizia. La nostra musica come la linea del tempo sulla quale siamo cresciuti e diventati uomini. E in questo momento, in questa malga, su questo monte non esiste nient’altro. Nessun tradimento. Nessuna famiglia. Nessuna moglie o fidanzata. Figli o genitori. Non c’è un capo. Uno stipendio. Un mutuo da pagare. Non ci sono bollette, assicurazioni, premi. Non esistono auto, amanti, riunioni o noiosi appuntamenti. In questa sera che si è fatta notte lasciamo fuori tutti i problemi e ci teniamo stretto quello che vale veramente la pena. In questi istanti il mondo è perfetto. Visto da lì, con le nostre chitarre in mano, con i nostri affetti da coltivare, le persone care da amare, la nostra musica che sgorga dalle dita e dalle corde vocali, lo stiamo rendendo il migliore dei mondi possibili.
Matteo Giovanardi (nato a Reggio Emilia, nel 1974) è laureato in Scienze Politiche e lavora come manager di aziende di abbigliamento. Grande lettore e viaggiatore, è appassionato di storia e di musica rock (dai Pearl Jam a Guccini), del Milan di Sacchi, di Michael Jordan e della sua Emilia.
anno: 2024
pagine: 272
formato: 14x21cm
ISBN: 979-12-80824-56-1