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Nel 2020 il Covid-19 è prepotentemente entrato nella nostra quotidianità. La pandemia che su scala mondiale ha scosso il nuovo millennio ha messo in crisi tutti sistemi, ha cambiato le nostre abitudini e ha lasciato segni profondi nelle vite di tutti noi. A poco a poco ci siamo abituati alla sua presenza e abbiamo imparando a convivere con questo virus, ma tante sono state le conseguenze che ha lasciato e altrettanti sono
ancora oggi gli strascichi emotivi con i quali ognuno di noi deve fare i conti. Dal 21 febbraio 2020, giorno in cui è stato registrato il primo focolaio di Coronavirus SARS-CoV-2 nel comune lombardo di Codogno, medici di base, infermieri, anestesisti, rianimatori, operatori socio sanitari, volontari e specialisti di ogni categoria sono stati impegnati a portare il Paese fuori da una crisi sanitaria nella quale sono morte migliaia di persone. In poche settimane, il Coronavirus ha colpito indistintamente persone in salute e già affette da precedenti malattie, giovani e anziani, comuni cittadini e gli stessi operatori sanitari impegnati a combatterlo. In questo lungo lavoro fotografico che ho intitolato Reduci del Corona, iniziato nel mese di aprile 2020, ho cercato di soffermarmi proprio su coloro che fisicamente hanno messo a repentaglio la propria vita per far sì che adesso, a distanza di oltre 20 milioni di contagi e quasi 180 mila morti, possiamo cautamente ritenerci fuori pericolo. Il personale sanitario
italiano ha messo anima, cuore, fatica, sacrifici e a volte anche la vita stessa in questa battaglia contro il Coronavirus e inevitabilmente ne porta i segni, sia sopra che sotto la pelle.
No, non chiamateci eroi, non siamo eroi…
Nei film gli eroi possono sacrificare la loro vita, noi no.operatore sanitario durante la prima ondata
Matteo Placucci è un fotoreporter italiano classe 1983. Negli anni ha documentato migrazioni, problematiche sociali, conflitti ed eventi rilevanti come la recente pandemia da Covid-19. Gli argomenti che tratta sono tutti orientati a esplorare e documentare l’essere umano nella sua sfera più intima ed emotiva. Il suo forte interesse per la salute mentale ha fatto sì che questa tematica diventasse fin dall’inizio della sua carriera il filo conduttore di ogni suo progetto. Collabora con organizzazioni umanitarie come Naduk, IPSIA e Caritas. Le sue fotografie e i suoi reportage sono stati pubblicati dalla stampa internazionale e italiana come L’Espresso, OPEN, LifeGate, Wired, AltraEconomia e RADAR Magazine.
È autore di progetti come CROSSING, esibito al Colorno Photo Life nel 2021, e the Tail of the Game, premiato al Belfast Photo Festival 2022, ed entrato nella pubblicazione “Trauma, Flight and Migration” dell’International Psychoanalytical Association.
anno: 2023
pagine: 152
formato: 19x23cm brossura
ISBN: 979-12-80824-20-2