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Massimo Mussini sospende i panni del ricercatore accademico e critico d’arte per tenere, attraverso le passeggiate di questo libro, una conversazione con il lettore, in particolare con i concittadini che vivono Reggio Emilia senza conoscere la genesi e l’evoluzione dell’ambiente
urbano. È questa l’occasione per scoprire e imparare a osservare gli indizi architettonici disseminati in città, spesso invisibili all’occhio poco attento
e abituato alla loro presenza. Attraverso questi elementi il libro ricostruisce fatti e aneddoti del passato, precisi e dettagliati, ma anche narrati con sapiente benevolenza e talora con un pizzico di umorismo. La traccia narrativa evita la sequenza cronologica tipica delle lezioni scolastiche, e si dipana in modo libero e creativo attraverso il ricco collegamento di idee e di conoscenze che costituiscono il patrimonio dell’autore, acquisito nella sua lunga esperienza professionale. Numerose sono le citazioni alle proprie scoperte scientifiche in campo archeologico, spesso rivelatrici di una diversa storia rispetto a quella accreditata fino a quel momento. Ciò a riprova che l’autore non si è limitato a rifondere il già noto, bensì ha contribuito a scrivere pagine nuove che danno luce al passato di Reggio Emilia. L’apparato fotografico, realizzato appositamente per questa pubblicazione, è stato prodotto dai fotografi del Fotogruppo 60 b.f.i. di Reggio Emilia. Le numerose fotografie, oltre ad accompagnare il testo per esemplificare gli argomenti, consentono un secondo livello di lettura per immagini, reso autonomo da didascalie circostanziate.
Passeggiare per una città è quasi sempre un’esperienza mutevole e irrazionale, perché, quando ci è familiare, lo sguardo raramente si rivolge ai suoi edifici. Se, invece, la città ci è sconosciuta, l’occhio si sposta anche su minimi dettagli, guidato dagli interessi personali di ciascun visitatore. Succede spesso di percorrere la propria città con disattenzione, come se nulla di quanto contiene potesse interessarci, complice la quotidianità, che spegne la curiosità.
Massimo Mussini ha concluso nel 2010 la sua attività di professore ordinario di Storia dell’arte moderna presso l’Università degli Studi di Parma, dove era entrato come assistente ordinario nel 1972, abbandonando l’insegnamento di letteratura italiana ai licei. Si è inizialmente interessato a studi sulla Storia dell’arte medievale e dal 1983 ha ottenuto la cattedra di Storia delle arti grafiche come professore associato e, successivamente, quella di Storia dell’arte moderna, come professore ordinario. I diversi passaggi gli hanno consentito di coltivare numerosi interessi che hanno contribuito a dargli una visione della disciplina più agile e diramata. Alle pubblicazioni sull’arte medievale si sono aggiunte così le ricerche sulla funzione dell’incisione come strumento di analisi critica e di riproduzione delle opere d’arte (Correggio tradotto, Milano 1995; Parmigianino e l’incisione, Milano 2003), sulla fotografia intesa sia come sostituto dell’incisione nella riproduzione dell’immagine, sia come linguaggio figurativo autonomo (Luigi Ghirri, Parma 1979 e Milano 2001; Carla Cerati, Milano 2007; Mario Cresci, Torino 2004; Vasco Ascolini, Reggio Emilia 2022). Nell’ambito della Storia dell’arte moderna hanno ricevuto particolare attenzione i suoi studi su Francesco di Giorgio Martini (Francesco di Giorgio e Leonardo, Parma 1991 e Francesco di Giorgio e Vitruvio, Firenze 2003).
anno: 2023
pagine: 256
formato: 14×27 cm
ISBN: 979-12-80824-38-7