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Sì, vero è, ero come mio nonno. Lui, sembrava caduto per caso in quel luogo, lanciato da una cicogna di un’altra famiglia. Pasceva le pecore, ma sapeva leggere e scrivere e aveva un sacco di libri, che neanche i notabili del paese. L’evidenza che fosse un uomo libero la portava sempre con sé, camminava a testa alta e non aveva timore di niente e nessuno. Mio padre si sentiva schiacciato dal suo modo di essere, e forse per questo aveva deciso che non doveva somigliargli, anzi, di essere tutto il contrario. Non credo fosse facile essere figlio di un uomo i cui natali erano un mistero, che non metteva piede nelle chiese e affermava con forza la sua diversità da quel mondo che da sempre gli stava stretto.
In questo nuovo libro di Liotta e Mazzone, il vulcanico pecoraio siciliano, protagonista del precedente romanzo Ho scritto Tano sulla sabbia,
è intento a godersi la celebrità conquistata. Durante un’intervista rilasciata a una rivista specializzata in storie di successo imprenditoriale,
Tano viene interrotto da un uomo austero che gli comunica che Cala della pecora, la splendida tenuta di famiglia, non risulta essere di sua
proprietà. Com’è possibile? Il padre di Tano è morto da tempo ed è sepolto nel cimitero locale; la morte del nonno, invece, non è mai stata
notificata. Forse è ancora vivo? Tano inizia così un’accurata indagine sulle proprie radici: dalla nascita del nonno paterno, divenuta leggendaria,
alla sua sparizione, cercando di rispondere ai tanti interrogativi che circondano la sua famiglia. Perché il nonno era fuggito? Chi era la donna dallo scamiciato a fiori con cui si incontrava? Cosa li legava alla casa del barone? E, soprattutto, chi è il misterioso uomo che si aggira in città?
Il tema dello scontro tra padri e figli, di generazione in generazione, è la colonna portante del romanzo: al nonno amante dei libri e delle domande filosofiche si oppone il padre che sceglie di essere tutto il contrario: un vero campione del pragmatismo siciliano. A Tano, poi, si contrappongono, in vari modi, i figli, che a tratti sembrano perfino vergognarsi dell’esuberanza paterna. Sullo sfondo, lungo lo scorrere degli anni emerge un ritratto della società siciliana, della sua anima e del suo carattere, con la sapidità del dialetto delle conversazioni quotidiane e dei proverbi tradizionali e con l’umorismo a tratti amaro, a tratti paradossale che fa molto ridere, ma anche riflettere.
Beppe Liotta, designer e scrittore, acese di nascita, amante delle sfide e attento a ciò che, a primo impatto, non è percepibile su oggetti o pensieri che siano, si spinge alla formulazione delle più disparate forme espressive. Ha pubblicato un racconto nella raccolta Partiamo da qui (Imprimatur, 2017) e nei libri collettivi La ruota (Corsiero editore, 2021) e La cena degli onesti (Corsiero editore, 2022) di Igor Damiano e Cinzia Lacalamita; insieme a Loredana Mazzone ha scritto il romanzo L’amore al tempo dei voucher (Imprimatur, 2018) e Ho scritto Tano
sulla sabbia (Corsiero editore).
Loredana Mazzone, nata a Mammola, vive e lavora in Sicilia. In cerca di continui stimoli, passa dalla professione medica all’esperienza imprenditoriale, coltivando, nel contempo, la passione per la scrittura. Le sue radici influenzano i suoi scritti, che danno voce ai più deboli, ai visionari, a chi ha lo sguardo puntato sul futuro, e alla natura, che sente appartenerle nel profondo. Ha pubblicato il romanzo Scivolata su una buccia di banana (Youcanprint, 2014); un racconto nella raccolta Partiamo da qui (Imprimatur, 2017) e nei libri collettivi La ruota (Corsiero editore, 2021) e La cena degli onesti (Corsiero editore, 2022) di Igor Damilano e Cinzia Lacalamita; insieme a Beppe Liotta ha scritto il romanzo L’amore al tempo dei voucher (Imprimatur, 2018) e Ho scritto Tano sulla sabbia (Corsiero editore).
anno: 2023
pagine: 120
formato: 14x21cm
ISBN: 979-12-80824-27-1