Nel catalogo della mostra Ritorno a Bibbiano (corsiero editore, 96 pagine, euro 25) le fotografie del 2015 dialogano con quelle del Farri ventenne, che fotografa il passaggio del treno dalla finestra di casa, la madre che lavora nei campi, il padre ciabattino e via via, nel corso degli decenni, l’evoluzione del paese natio.
La poesia del bianco e nero di Farri coglie gli inserti romanici nella parete della chiesa, come i rampicanti che avvolgono una casa abbandonata; l’eleganza di certe case dei primi del Novecento, come la leggerezza del cielo pieno di nuvole che fa da sfondo alle nuove costruzioni industriali; la fatica dei lavori tradizionali e l’immancabile modernizzazione della vita e del paesaggio.
Ritorno a Bibbiano si può definire quasi un’autobiografia fotografica in cui si mescolano i primi scatti che già dichiarano la qualità del fotografo e gli ultimi che raccontano l’affetto e la semplicità con cui un maestro della fotografia ci parla delle proprie radici.